
Nella prima parte di questo articolo ho illustrato le funzioni di base della funzione di esportazione. Nell’angolo inferiore sinistro si trova la voce Mostra tutte le opzioni, se spuntata, fa apparire tre sezioni: Regolazioni, Filigrana, Metadati.

Regolazioni
Si compone di due menu, Ritaglia e Nitidezza. Il primo consente di decidere se il file esportato dovrà riflettere o meno (Rispetta/Ignora) il ritaglio effettuato con lo strumento Ritaglia. Se la formula prevede che il file sia in formato Photoshop (PSD), è possibile anche scegliere la terza opzione. Così facendo, ci ritroveremo il ritaglio come Tracciato in Photoshop.

Il campo Nitidezza offre quattro opzioni:

La prima opzione non applica alcuna nitidezza ulteriore all’immagine; ma se al file era stata applicata della nitidezza con lo strumento Nitidezza del pannello Dettagli, questa verrà mantenuta.
La seconda opzione consente di aggiungere all’immagine un ulteriore livello di nitidezza, pensato per la visione a schermo, usando i soliti parametri Quantità/Raggio/Soglia. Se invece l’immagine è destinata alla stampa, si può scegliere la terza opzione: in tal caso si impostano Quantità e Soglia, ma al posto del raggio troviamo la distanza di osservazione (a cui si presume verrà osservata la stampa). In entrambi i casi, l’effetto viene mostrato in tempo reale nell’anteprima della finestra di Esportazione.
L’ultima opzione, infine, non applica alcuna nitidezza, azzerando anche quella applicata con lo strumento omonimo nel pannello Dettagli.
Filigrana
Questa sezione offre all’utente la possibilità di aggiungere una filigrana ai file generati. Si può digitare un testo libero, anche agganciandolo a dei token (cliccando sui soliti tre puntini) in modo che la scritta si adegui automaticamente alle singole foto (ad es. riportando gli ISO, la data, ecc.); è possibile scegliere il font, la sua dimensione nonché quella della scritta (Scala), l’opacità, e naturalmente la posizione, con i cursori Orizzontale/Verticale oppure posizionandola ad occhio con il simbolo della mano.

In alternativa al testo si può utilizzare una immagine, trascinandola dal browser di C1 oppure, dopo aver cliccato sui tre puntini, andandola a recuperare dal filesystem:
Anche nel caso della filigrana si può scegliere tra includerla nell’immagine oppure, generando un file PSD, averla in un livello separato.
Metadati
Il pannello Metadati, come dice il nome, consente di includere o meno nel file di uscita i metadati presenti nella Variante. Per un approfondimento di come funzionino i metadati in C1, si veda l’articolo dedicato.

I Metadati Fotocamera sono quelli legati allo scatto (ISO, diaframma, ecc.), e l’ultimo campo (Tutti gli Altri Metadati) include le varie categorie di metadati IPTC:

Le Note (si veda l’articolo dedicato) possono essere incluse o meno, spuntando la casella apposita. Se il formato del file di uscita è PSD saranno esportate su un livello separato, altrimenti ce le ritroveremo sull’immagine.
La stessa logica (livello nel caso di file PSD, inclusione nell’immagine negli altri casi) vale per le Sovrapposizioni, di cui parlerò in un articolo dedicato.
Prova Formula
Dal menu Visualizza è possibile abilitare l’opzione Prova Formula. Quando è attiva, nel Visore di C1 vedremo in anteprima come sarà il file generato dalla formula di esportazione selezionata. Si può quindi valutare quindi l’effetto del profilo ICC, dell’eventuale ridimensionamento, della compressione JPEG impostata, ecc.
Profilo Prova
Visto che poco sopra ho parlato del comando Prova Formula, è opportuno accennare anche ad una voce che gli assomiglia, Profilo prova:

Si tratta in sostanza di una soft proof, cioè di una simulazione a schermo di come apparirà l’immagine qualora le venisse applicato un altro profilo ICC. Nella configurazione di fabbrica, il profilo ICC utilizzato è quello della formula di elaborazione selezionata (selezionata, non attiva), ma è possibile sceglierne un altro: è sufficiente cliccare su Mostra tutto e poter accedere così a tutti i profili installati sul proprio computer.
Si noti che quando si abilita la funzione Prova Formula, l’immagine viene visualizzata usando il profilo ICC della formula selezionata, e quindi non è possibile usare la Soft Proof (Profilo prova).
La Soft Proof di C1 non ci dice quali colori dell’immagine originale saranno perduti a seguito dell’applicazione del profilo di destinazione. Una soluzione parziale è abilitare gli Avvisi di esposizione e, alternando tra profilo di origine e di destinazione, osservare quali sono le tinte che secondo C1 saranno affette. Suggerimento: aumentare la saturazione dell’immagine aiuta ad individuare le zone critiche.

Lettura dei valori Lab
Sempre nel menu Visualizza, dopo Profilo Prova c’è la voce Lettura dei valori Lab. Lab è uno spazio colore che descrive i colori non usando le singole componenti (come avviene quando si lavora in RGB), bensì separando le informazioni sulla Luminosità (L) da quelle relative ai colori (a e b, da cui il nome Lab). La lettera a indica la componente rosso-verde, la b quella blu-giallo (quindi la logica è quella di usare i colori opponenti). La Luminosità va da 0 (nero) a 100 (bianco). Abilitando quella voce nel menu Visualizza di C1, dopo aver selezionato una delle opzioni di conversione (dovendo aprire l’immagine in Photoshop, suggerisco di scegliere Adobe Generic), quando si passa il mouse su un punto dell’immagine C1 ne mostrerà le coordinate Lab al posto delle solite RGB:

Si noti che l’immagine non viene convertita in Lab; semplicemente, C1 mostra per ogni punto i valori Lab corrispondenti.
Affinché tutto funzioni, è necessario che l’opzione Lab prescelta (nel nostro caso Adobe Generic) corrisponda al profilo ICC di destinazione specificato nella formula di elaborazione selezionata; conviene dunque impostare AdobeRGB.

Inoltre, per avere corrispondenza tra i valori Lab e il motore di conversione di Adobe (ACE, Adobe Color Engine) bisogna disattivare la compensazione del punto di nero nelle Impostazioni colore di Photoshop:

Puoi suggerire una App VLOG che consente la registrazione-visualizzazione dei metadati della clip registrata (data/ora registrazione, conto alla rovescia secondo della clip, posizione gps, ed altri campi impostandolo dall’utente? Insomma un format analogo a quello utilizzato dal Vlog da Cameron in Avatar. Grazie.
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Ciao, l’architettura dei plug-in di C1 è a disposizione degli sviluppatori, la realizzazione di app andrebbe suggerita a loro, più che a Phase One, per come la vedo io. Considera anche che Capture One non lavora i file video.
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Ciao Agostino, non ritieni che sarebbe una cosa utile poter stampare tutti i tuoi tutorial in formato .pdf?
Ciao a presto
Emanuele Bertoldi Inviato da iPhone
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Ciao Emanuele. Chi legge il blog lo può fare tranquillamente dal proprio browser. Io li scrivo direttamente in WordPress, non esiste una opzione per generare un PDF…
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