
Una delle funzioni aggiunte a Capture One con la versione 11 è quella delle Note (Annotations in originale). Si tratta della possibilità di aggiungere alle immagini del testo scritto a mano libera, utile come promemoria per noi stessi o per altre persone che debbano lavorare le immagini in questione dopo di noi.
Lo strumento non è attivo di default, bisogna aggiungerlo ad un pannello oppure richiamarlo come strumento mobile (menu Finestra -> Crea Strumento Mobile). Il suo utilizzo è molto semplice. Basta cliccare sul simbolo della matita (“Disegna note”, la scorciatoia da tastiera è la lettera I), eventualmente scegliere colore e dimensione, e poi tracciare con il mouse (o con la tavoletta grafica) il testo desiderato.

Si possono aggiungere tutte le note che si desiderano, anche mescolando colori e dimensioni differenti.

Il secondo simbolo della riga Strumento serve ad eliminare le note: una volta selezionato (scorciatoia da tastiera: Y) basterà un click per rimuovere ogni singolo tratto disegnato (per esempio una lettera). La consueta freccia verso sinistra (il secondo simbolo in alto a destra) consente invece di eliminare tutte le note in un colpo solo.
Si osservi che le note vengono visualizzate solo quando è attivo uno dei due strumenti (Disegna Note o Elimina Note). Per visualizzarle sempre bisogna premere il tasto J oppure spuntare la casella “Mostra Sempre le Note”.
Applicare note a più immagini
Le note inserite vengono memorizzate come metadati, e solo per la Variante Primaria. Quindi, anche se si sono selezionate più immagini, le note verranno associate solo alla prima. Per replicarle bisogna cliccare sul simbolo Copia Regolazioni (accanto al punto interrogativo) e su Copia, poi selezionare le immagini di destinazione, ed infine clic-destro e Applica Regolazioni.
Esportazione delle Note
Una volta aggiunte delle note ad un’immagine, ci sono due possibilità per ritrovarsele nel file di output che C1 genera alla fine del flusso di lavoro, e dipendono dal formato di uscita del file.
Se la formula di elaborazione scelta genera un file JPG, PNG o TIFF, le note verranno aggiunte all’immagine finale, qualora sia attiva la casella Note nel tab Metadati:

Così facendo ci ritroveremo il nostro testo dentro la foto: utile per il passaggio di informazioni, ma non il massimo se si deve continuare a lavorare l’immagine in Photoshop.

Se invece il flusso di lavoro genera un PSD, lo stesso tab ci consente di includere le note su un livello dedicato:

Così facendo, una volta aperto il file PSD in Photoshop vedremo le nostre annotazioni su un livello separato, chiamato “Annotation (Capture One)”. Potremo dunque lavorare sulla foto senza problemi.

Ho una brutta grafia!
Chi, come lo scrivente, ha una grafia che rasenta l’illeggibile, ha una scappatoia per aggiungere alle immagini del testo che non piombi il successivo ritoccatore in uno stato di doloroso stupore. Aspetti calligrafici a parte, questa procedura è più comoda se le note sono piuttosto lunghe, e dunque scomode da tracciare a mano col mouse.
Nelle formule di elaborazione è possibile accedere al campo Filigrana, selezionare “Testo come livello”, e digitare semplicemente il testo desiderato. Si possono scegliere il carattere, la posizione (agendo sui cursori Orizzontale e Verticale oppure cliccando sul simbolo della mano e trascinando la scritta col mouse), l’opacità, e la dimensione (con il cursore Scala).

Con questa procedura la nostra filigrana (ovvero la nostra nota spacciata per filigrana) apparirà su un livello separato del file PSD, che si chiamerà “Watermark (Capture One)”. Si osservi che, trattandosi di un parametro legato alla formula di elaborazione, e non di una regolazione fatta ad una immagine, la filigrana apparirà in tutte le immagini esportate con quella formula.
Ricercare immagini annotate
Si noti che tra i vari criteri dei Filtri di C1 esiste anche quello “Annotate”. Una volta attivo, consente di filtrare le ricerche individuando le immagini che hanno ricevuto delle annotazioni o meno. Maggiori dettagli su come funzionino i Filtri di C1 si trovano nell’articolo dedicato.

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