
E’ molto probabile che ciascuno di noi, man mano che scatti fotografie e le salvi sul proprio computer, le tenga organizzate in una struttura in ordine cronologico, magari con una cartella per ogni anno e, all’interno, una serie di sottocartelle – ad esempio per mese, oppure per ogni gruppo di foto, o per genere, o qualunque altra variazione sul tema.
Come detto nell’articolo dedicato a perché usare un DAM, non c’è nulla di male in questo tipo di organizzazione, se non fosse per il fatto che diventa complicato, col tempo, individuare una o più immagini, scegliere delle foto (scattate in diversi momenti) in base a determinati criteri, e così via. Questo perché il classico albero di cartelle e sottocartelle è semplicemente una organizzazione fisica dei file, senza una struttura logica che tenga traccia di come sono distribuiti i file all’interno dell’albero, e senza alcun modo per associare delle informazioni ad ogni fotografia e per effettuare ricerche sull’intero archivio sulla base di uno o più criteri specifici.
Quindi: è vero che dopo ogni sessione di ripresa è buona regola svuotare le schede di memoria, copiando le foto in una serie di cartelle e sottocartelle secondo i criteri che più ci aggradano (quello cronologico è il più naturale, se non altro perché la nostra vita si svolge in ordine cronologico), ma se si vuole fare un salto di qualità nella gestione del proprio archivio è opportuno affidarsi ad un sistema vero e proprio.
Come detto nell’articolo menzionato all’inizio, C1 è (anche) un DAM. Questo vuol dire che non va utilizzato seguendo la logica dell’immagine singola, come invece avviene, ad esempio, con Photoshop: ho un’immagine da lavorare, ci faccio doppio clic per aprirla, la modifico, la salvo, passo alla prossima, e così via. Questo flusso di lavoro con C1 non funziona bene, ed è meglio averlo chiaro fin da subito; con C1 bisogna ragionare in termini di “archivio”, e vedere le proprie immagini non come tante foto singole indipendenti, ma come un oggetto strutturato sul quale lavorare.
E quale può essere questo oggetto strutturato? Capture One ne offre due, il Catalogo o la Sessione. Lo sviluppo e la post-produzione delle immagini non cambiano, ma lavorare con un Catalogo o con una Sessione comporta delle differenze in termini di flusso di lavoro; ed in questo articolo parleremo del Catalogo, introdotto con la versione 7 del programma.
Che cos’è il Catalogo? In sostanza è un oggetto che contiene tutte le immagini importate in C1, nonché le relative modifiche e tutti i metadati (parole chiave, voti, ecc.) ad esse associate.
Abbiamo messo contiene ed importate in corsivo, perché sono le due parole chiave in questo contesto. Quando si lancia Capture One, infatti, o si apre un Catalogo o una Sessione già esistente, oppure si crea un nuovo Catalogo (o una nuova Sessione); non è dunque possibile lavorare altrimenti. In altre parole, in Capture One o si sta lavorando su un Catalogo, oppure su una Sessione; punto. Non esiste una modalità “pagina bianca”, come quando si è appena aperto Word o Photoshop senza alcun documento o file immagine aperto.
All’avvio, Capture One riapre l’ultimo oggetto (Catalogo o Sessione) su cui si è lavorato. Ma tenendo premuto il tasto ALT mentre si lancia il programma appare una finestra di dialogo con l’elenco degli ultimi oggetti su cui si è lavorato, e che consente anche di crearne di nuovi o di sfogliare il filesystem per andare a pescare cataloghi (o sessioni) presenti su dischi locali, di rete, chiavette USB, ecc.

Se il Catalogo è vuoto, ad esempio perché se ne è appena creato uno nuovo o perché si è lanciato il programma per la prima volta, la prima cosa da fare è importare delle immagini al suo interno. Il Catalogo è infatti un contenitore, e quando è vuoto non serve a nulla. La parola contiene l’abbiamo messa in corsivo perché in realtà le immagini si possono importare in un Catalogo in tre modi:
– dicendo a C1 di copiarle nel Catalogo (così facendo i file vengono fisicamente copiati dentro il Catalogo)
– dicendo a C1 di stabilire solo un collegamento verso il file originale, che non viene dunque toccato in alcun modo e lasciato nella sua posizione attuale
– dicendo a C1 di copiare i file in una specifica cartella (tipica scelta di quando si stanno importando in un Catalogo immagini presenti su una scheda di memoria).
Parleremo dell’importazione in un articolo dedicato. Adesso che abbiamo spiegato cos’è il Catalogo, dobbiamo chiarire altri concetti. Il primo è che il Catalogo è, in sostanza, un database, un contenitore “logico”: contiene le modifiche applicate alle immagini, le parole chiave, i voti, ecc. Se metterci dentro anche i file immagine, o limitarsi ad usare i collegamenti (in inglese si chiamano immagini “referenced”) lasciando i file immagine altrove, è una scelta che attiene al singolo utente e dipende da tanti aspetti, per esempio se si utilizzano dischi esterni o no, quante sono le immagini in questione, e così via. Sviscerare adesso questo argomento ci pare prematuro. In ogni caso è possibile operare la scelta per ogni singolo gruppo di immagini (nel senso, ad ogni importazione); in altre parole, un Catalogo può benissimo contenere sia immagini “copiate” che immagini “collegate”.
Uno dei vantaggi del Catalogo è che consente di lavorare anche su immagini “offline”, cioè immagini che sono state importate (= collegate) nel Catalogo ma che non sono al momento raggiungibili, per esempio perché si trovano su un disco esterno non connesso al computer. Immaginiamo di avere un gruppo di immagini su cui voler lavorare e che si trovano su un disco esterno: possiamo importarle (collegandole) nel Catalogo, uscire di casa col nostro portatile per andare a lavorare altrove (da un cliente, in aereo, in treno…), e lavorare le foto su C1 senza essere costretti a portarci dietro il disco con le foto (il programma lavorerà sulle anteprime, che invece stanno sempre dentro il Catalogo; ovviamente non potremo generare i file risultato della nostra post-produzione finché C1 non avrà di nuovo accesso agli originali). Quando torneremo a casa, appena collegheremo il disco al nostro computer, Capture One si accorgerà che le immagini sono tornate in linea e sincronizzerà gli interventi fatti – ed a questo punto potremo anche generare i vari JPG/TIF/PSD/ecc. che desideriamo.
Il secondo concetto da chiarire è che C1 non modifica mai (ribadiamo: mai, cioè mai, nel senso di MAI) i file originali (quindi i RAW; ma lo stesso vale per gli altri formati supportati, come spiegato qui), qualunque sia la modalità scelta per importarli nel Catalogo (copiati o collegati); stesso dicasi per quando si lavora con le Sessioni. Tutta la post-produzione che un utente applica ad un’immagine viene scritta nel database, ed i risultati sono mostrati nelle anteprime (che vengono aggiornate in tempo reale), ma i file RAW originali rimangono intatti. Quando poi si è soddisfatti delle regolazioni effettuate, si dice a C1 di generare un file (in formato TIFF, JPG, PSD…) che viene salvato su disco ed eventualmente passato ad un programma di fotoritocco (Photoshop, ecc.); tale file avrà l’aspetto derivante dalle regolazioni effettuate. Ma il RAW di partenza non viene modificato: se si prova ad aprirlo con un altro convertitore RAW (ad esempio Adobe Camera Raw), si noterà che non contiene alcuna delle regolazioni effettuate in C1.
Se vi piace smanettare…
Quanto segue non è necessario per utilizzare C1, quindi chi non è interessato può tranquillamente saltare questo paragrafo.
Il terzo aspetto che vogliamo evidenziare, giusto per completezza di informazione, è che da un punto di vista informatico ogni Catalogo è un file con estensione .cocatalog, il cui nome è appunto il nome del Catalogo (impostato dall’utente).

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Facendo doppio clic sul file .cocatalog, parte C1; e, come sanno gli utenti Apple, facendo clic col destro e scegliendo Mostra Contenuto Pacchetto ci si può divertire ad indagarne la struttura, che di fatto consiste in un database SQLite (che contiene le regolazioni, la struttura delle cartelle, album, progetti, ecc.), più una serie di file e di cartelle a supporto, in particolare:
– cartelle contenenti le anteprime (file con estensione .COP), le maschere di messa a fuoco (file con estensione .COF), le miniature (file con estensione .COT, di fatto un JPEG), e le maschere di livello (file con estensione .COMASK), se presenti
– una cartella Originals, nella quale vengono copiate le immagini che l’utente ha scelto di importare fisicamente nel Catalogo (se ha scelto questa modalità durante l’importazione). Se non ci sono immagini copiate, la cartella non è presente.

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Creare un Catalogo
Come si crea un Catalogo? In tre modi:
– tenendo premuto ALT mentre si lancia C1 e poi scegliendo Nuovo Catalogo dalla finestra di dialogo che appare;
– dal menu File-> Nuovo Catalogo;
– dall’interfaccia utente di C1, cliccando sul simbolo del + alla destra del pannello Libreria e scegliendo Nuovo Catalogo:

*Una volta dato il comando Nuovo Catalogo appare una finestra nella quale si sceglie il nome da dare al Catalogo, la posizione dove memorizzarlo (si sfoglia il filesystem cliccando sui tre puntini orizzontali a destra del percorso) ed, eventualmente, se utilizzare per il Catalogo che si sta creando uno dei modelli (Template) preesistenti.

Spuntando la casella Apri in una nuova finestra, C1 aprirà il nuovo Catalogo in una nuova finestra, lasciando aperta anche quella sottostante da cui si è partiti. Senza la spunta, il nuovo Catalogo verrà aperto al posto del Catalogo/Sessione precedente.
Creato il nuovo Catalogo ci troveremo davanti alla consueta schermata di C1, vuota, con due grossi pulsanti al centro del Visore. Quello a destra punta ad una pagina web del sito di Phase One con del materiale formativo. Quello a sinistra avvia il processo di importazione, che è spiegato qui.

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Album, Progetti e Gruppi
Abbiamo detto che il Catalogo è un contenitore, nel quale mettere (“importare”) le immagini (dicendo a C1 di copiare fisicamente i file oppure di stabilire solo un collegamento). Ma così come nel nostro guardaroba abbiamo cassetti, ripiani e così via, allo stesso modo nel Catalogo ci sono tre oggetti che ci consentono di organizzare le foto all’interno del Catalogo stesso, evitando che diventi un unico, immenso e caotico calderone. Questi oggetti sono gli Album, i Progetti ed i Gruppi. Vediamoli nel dettaglio.
Album
Un Album è un insieme di determinate immagini (beninteso: tra quelle presenti nel Catalogo. Come direbbe qualcuno, No Catalogo No Album!). Un Album non può esistere da solo, ma solo all’interno di un Catalogo.
E’ l’utente a decidere quali e quante immagini facciano parte di un Album, mettendocele a mano: vale a dire trascinandole (dal Browser o dal Visore) sull’album, oppure usando la scorciatoia della Raccolta Selezioni. Se si fa clic-destro su un album e poi si sceglie Imposta come Raccolta Selezioni, da quel momento in poi quell’album è la nostra raccolta delle foto selezionate: cliccando col destro su una immagine e scegliendo Aggiungi all’album Selezioni, la foto verrà aggiunta all’album su cui avevamo cliccato. Immaginiamo ad esempio di avere a disposizione un gruppo di immagini tra le quali dobbiamo sceglierne alcune da mandare in stampa, o da pubblicare su un sito web: creiamo l’album Stampa (o Web), lo impostiamo come raccolta Selezioni, e poi selezioniamo tutte le immagini che vogliamo; alla fine, un solo clic-destro, e saranno tutte aggiunte in blocco all’album Stampa.
In alternativa al clic-destro ed alla voce di menu si può usare la scorciatoia CMD+J. Oppure si può selezionare il puntatore freccia (primo pulsante da sinistra nella parte centrale della barra degli strumenti, in alto), e tenerlo premuto per poi selezionare il secondo strumento (che si chiama Sposta in Cartella Selezioni): quando tale strumento è attivo, basta cliccare una sola volta su una foto nel Browser per aggiungerla all’album delle Selezioni. Ad operazione ultimata è bene ritornare ad uno strumento innocuo, come il puntatore standard (Seleziona) o meglio ancora la mano (Trascina; basta premere H), altrimenti ad ogni clic rischiamo di aggiungere all’album immagini indesiderate.
Esistono poi gli Album Intelligenti (Smart Album), che sono album “popolati automaticamente” da C1 in base a regole decise dall’utente. Esempio classico: creare un album “Le migliori”, contenente tutte le foto che hanno 4 o più stelle (le “stelle” sono i voti che si possono dare alle foto in C1); oppure due album che raccolgono tutte le foto corredate dalla parola chiave “tramonto” e “gatto”; una foto che abbia entrambe la parole in questione, tramonto e gatto, verrà inclusa da C1 in entrambi gli album.
Gli Album Intelligenti, in ossequio alla loro denominazione, si aggiornano da soli: una volta creati, ogni volta che una foto riceverà 4 o più stelle sarà aggiunta automaticamente al suddetto album. Stesso dicasi per i numerosi futuri gatti fotografati al tramonto. Se una foto di un gatto al tramonto prenderà 4 stelle, finirà in tutti e tre gli album.
Per la creazione degli Album si può utilizzare il menu File -> Nuovo Album, oppure cliccare sul + presente accanto a Raccolte Utente, oppure cliccando col destro su una qualunque delle voci Raccolte di Catalogo, Tutte le Immagini, Raccolte, Utente, ecc.

Gli album creati verranno visualizzati nel pannello Raccolte Utente; nell’esempio qui sopra ce ne sono cinque.
Dentro un Album possono esserci solo delle immagini; non è possibile creare altri oggetti (Album, Progetti, Gruppi) dentro un album.
Progetti
Un Progetto è un contenitore che può contenere uno o più Album (Intelligenti o meno, come in tutte le famiglie…) e uno o più Gruppi. Si tratta in effetti di un’etichetta che ci consente di raggruppare gli album all’interno di una categoria superiore.
In un Progetto si possono creare Album o Gruppi, ma non altri Progetti.
Un Progetto non può contenere direttamente immagini (né altri Progetti, come appena detto): può solo contenere Album o Gruppi.
Se si crea un Album Intelligente in un Progetto, i filtri associati all’Album Intelligente (cioè i criteri in base ai quali una foto finisce o meno nell’Album Intelligente) vengono calcolati solo sulle immagini presenti all’interno del Progetto.
Gruppi
Un Gruppo è un insieme di oggetti, dove per oggetti si intende Progetti, Album, Gruppi. Un Gruppo non può contenere immagini, ma solo Progetti, Album, o altri Gruppi. In pratica serve solo ad organizzare i propri Progetti e/o gli Album.
Se si crea un Gruppo dentro un Progetto, poi dentro tale Gruppo non è possibile creare altri Progetti (perché, come abbiamo detto più sopra, non si può avere un Progetto annidato in un altro Progetto).
Si noti che quando si effettua una ricerca (si veda questo articolo su come farle) e si è selezionato un Gruppo nel pannello delle Raccolte Utente, la ricerca non darà risultati. Bisogna selezionare un album affinché la ricerca funzioni (sulle foto di quell’album). Se la ricerca va fatta su più album, bisogna metterli tutti dentro un Progetto, e poi fare la ricerca sul Progetto. Non è possibile, infatti, selezionare più di un album.
Riassumendo
Cliccando col tasto destro o sui vari simboli del + è possibile sperimentare la creazione di Album, Progetti e Gruppi, così da prendere confidenza con la logica di C1. Come si può intuire, con il simbolo – gli oggetti vengono cancellati.

Si noti che le icone dei tre oggetti sono diverse.
Come si vede, C1 mette a disposizione diversi oggetti per organizzare e gestire il proprio archivio di immagini. Si possono creare infiniti Cataloghi (ed anche aprirli in contemporanea: C1 userà una finestra dedicata per ciascuno), ed organizzare le immagini al loro interno utilizzando Progetti, Album e Gruppi. Non esiste un modo migliore in assoluto per gestire le immagini: ogni utente ha le proprie esigenze e preferenze, e c’è chi ha un enorme Catalogo “totale” con dentro Album e Album Intelligenti, chi invece preferisce lavorare con più Cataloghi; c’è chi fa ampio uso di Progetti e chi no, c’è chi utilizza i Gruppi e chi no, e così via. Si potrebbe decidere di usare un Catalogo per ogni anno, con dentro dei Progetti per ogni mese, e dentro tali Progetti mettere degli Album (e/o dei Gruppi) per le varie sessioni di ripresa. Oppure usare un Catalogo per più anni, ed usare un Gruppo per ogni anno, e poi dei Progetti (o direttamente degli Album) dentro ogni Gruppo per le varie le sessioni di ripresa… le possibilità sono moltissime; una volta compresa la logica di ogni oggetto, ciascun utente potrà decidere come strutturare il proprio archivio sulla base delle proprie esigenze e preferenze, personalissime e dunque insindacabili.
Il pannello Libreria
Come si sarà notato, quando si lavora con un Catalogo il pannello Libreria assume l’aspetto indicato nelle schermate precedenti. Sotto il menu che indica su quale Catalogo si sta lavorando ci sono due pannelli che contengono delle Raccolte.
Una Raccolta è, nel linguaggio di Capture One, un gruppo di immagini. Quattro Raccolte sono create dal sistema e sono sempre le stesse per ciascun Catalogo:
– Tutte le Immagini (cliccando la quale vengono visualizzate nel browser tutte le immagini del Catalogo, senza distinzioni)
– Importazioni Recenti (di fatto è un Gruppo con dentro un album che viene creato ogni volta che si effettua un’importazione)
– Acquisizioni Recenti (stessa logica della Importazioni, ma si riferisce alle immagini acquisite dalle fotocamere collegate in tethering)
– Cestino (non il Cestino del nostro sistema operativo: è un cestino locale, dove vengono mese tutte le foto eliminate dal Catalogo). Con click-destro è possibile svuotarlo, eliminando le immagini in maniera definitiva.
Le altre Raccolte son quelle che abbiamo creato noi, e difatti si chiamano Raccolte Utente: album, progetti e gruppi.
Infine, in basso, si trova un pannello dedicato alle Cartelle. E’ un pannello che consente di sfogliare il file system, ma elenca solo le cartelle dove si trovano foto importate nel Catalogo; il numero accanto ad ogni cartella mostra quante immagini sono presenti nel Catalogo per ciascuna cartella. Si noti che il numero indica quante foto sono presenti nel Catalogo, non quante foto ci sono in quella cartella.

Cliccando sul simbolo + si aggiungono cartelle a questo albero: nella finestra che appare, infatti, si può creare una nuova cartella, oppure dire a C1 di aggiungere al Catalogo, e quindi anche a questo pannello, una cartella già esistente.
Cliccando sul simbolo del – si rimuove il collegamento tra la cartella ed il Catalogo (ma non si cancella la cartella dal disco)
In sostanza la sezione Cartelle consente all’utente di esplorare la struttura del Catalogo in base alle cartelle del filesystem: siano esse sul computer, su hard disk esterni, su schede di memoria, ecc. La barretta verde vuol dire che l’unità contenente le immagini (nel nostro caso, il DiscoA) è “in linea”, cioè che C1 può accedere ai file; nel nostro caso, le immagini sono su una cartella dell’hard disk interno al Mac (disco che si chiama DiscoA), quindi sono accessibili. Se le avessimo importate, per esempio, da un disco esterno o da una scheda di memoria, una volta staccato tale disco (o la scheda di memoria) C1 ce lo mostrerebbe come offline, e la barretta sarebbe rossa. Ovviamente tutto questo vale per le immagini “referenziate”; quelle che all’importazione sono state fisicamente copiate nel Catalogo sono sempre in linea.
Se, al di fuori di C1, si aggiungono foto ad una cartella, le nuove immagini non saranno conteggiate né visualizzate in C1: perché appaiano, infatti, bisogna importarle nel Catalogo. Si può farlo al volo cliccando col destro sulla cartella in cui si trovano e scegliendo Sincronizza.

Allo stesso modo, se al di fuori di C1 si cancellano da una cartella delle foto presenti nel Catalogo, C1 si accorge che la foto non è più presente e, nel browser, la visualizza con un punto interrogativo nell’angolo inferiore destro.

Lo stesso avviene se il file viene rinominato, o se viene rinominata una delle cartelle che lo contiene: C1 non lo trova più perché nel suo database aveva memorizzato, al momento dell’importazione, il percorso originale.
E’ possibile rimediare allo stesso modo facendo Sincronizza, così che C1 rimuova le immagini mancanti dal Catalogo. Se la foto è stata rinominata, sempre tramite il comando Sincronizza si può aggiornare il Catalogo, importando la nuova foto (per C1 la stessa foto, se ha un nuovo nome, è nuova a tutti gli effetti) e rimuovendo i collegamenti alla vecchia (che di fatto è sempre la stessa immagine).
In alternativa, se il problema riguarda poche immagini, è possibile sistemarle una per volta, senza passare per Sincronizza. Basta ciccare col destro sulla miniatura della foto “mancante”, nel Browser, scegliere Individuazione, ed andare a sfogliare il file system fino ad indicare a C1 qual è il file cui associare la foto già presente nel Catalogo.

Come si sarà intuito, anche se sono presenti quei due comandi per rimediare ai disallineamenti (Sincronizza e Individuazione), è bene evitare di aggiungere/cancellare/rinominare/spostare foto o cartelle di un Catalogo quando ci si trova al di fuori di C1. Conviene fare tutte queste operazioni dal pannello Cartelle del programma, anziché usare il sistema operativo (cioè il Finder su Mac e Windows Explorer su Windows). Per spostare delle foto da una cartella all’altra, per esempio, è sufficiente selezionarle e trascinarle nella cartella di destinazione: C1 sposterà fisicamente i file sul disco fisso, ed aggiornerà il suo indice interno che descrive come è organizzato il Catalogo.
Lo stesso vale per la Cancellazione: dal menu Immagine si accede alle varie voci (Elimina ecc.) che consentono di cancellare fisicamente una foto (quindi la foto verrà rimossa dal Catalogo, e verrà anche cancellato il file dal disco fisso), oppure di rimuoverla dal Catalogo (in tal caso la foto verrà cancellata dal Catalogo, ma il file rimarrà dov’è). Le foto cancellate fisicamente (CTRL+CMD+Backspace) non finiscono neanche nel Cestino del sistema operativo: quindi attenzione a non sbagliarsi! Le foto rimosse dal Catalogo, invece (CMD+Backspace), vengono messe in una raccolta che si chiama Cestino del Catalogo, quindi è possibile ripristinarle se ci si è sbagliati; con clic-destro sul Cestino, oppure dal menu File, si può poi eseguire uno Svuota Cestino del Catalogo, per eliminarle definitivamente.
In altre parole, quando si lavora con un Catalogo, è il Catalogo lo strumento tramite il quale l’archivio di immagini viene gestito, organizzato e ricercato: aggirare il Catalogo e mettersi a modificare a mano (nel senso di “esternamente a C1”) i file e le cartelle significa complicarsi la vita e vanificare l’essenza stessa del concetto di Catalogo e di DAM.
Se si è spostata o rinominata al di fuori di C1 (quindi usando Windows Explorer o il Finder di Mac OS) una cartella associata ad un Catalogo, C1 non se la ritroverà più. Per rimediare bisogna cliccare col destro sulla cartella (nel pannello Cartelle) e scegliere Individuazione.
La scheda Libreria ci offre dunque tre visioni diverse del nostro Catalogo:
– la sezione Raccolte di Catalogo contiene dei collegamenti fissi (alcuni di fabbrica, altri vengono creati ad ogni importazione/acquisizione) che consentono di sfogliare il Catalogo in base a criteri preimpostati (Tutte; Eliminate; Importate ed Acquisite)
– la sezione Raccolte Utente ci fa vedere la struttura (virtuale) creata dall’utente (album, raccolte, gruppi); consente all’utente di organizzare e sfogliare le immagini secondo una struttura “logica” totalmente personalizzabile, usando appunto Album, Gruppi e Progetti
– la sezione Cartelle consente di sfogliare il Catalogo in base alle sue cartelle, proprio come si farebbe da Finder (in ambiente OS X) o Esplora Risorse (in ambiente Windows)
In fondo al pannello Libreria ci sono i comandi per impostare i filtri in base ai quali decidere quali immagini visualizzare nel browser. Ne parleremo in un articolo dedicato.
Esportazione, backup, verifica
Cliccando col destro su una qualunque Raccolta (tra quelle di Sistema, o quelle dell’Utente, o anche le cartelle dell’omonimo pannello) è possibile esportarla come Catalogo, utile se ad esempio si desidera lavorare su un altro computer solo a quel gruppo di immagini, senza doversi portare dietro i file dell’intero Catalogo. Può anche essere utile ai fini dell’archiviazione.
Dal menu File è possibile eseguire alcune operazioni:
– importare un Catalogo (anche di altri prodotti) o una Sessione nel Catalogo attuale
– effettuare un Backup del Catalogo, nonché ripristinare un backup esistente. Dal menu Capture One -> Preferenze -> Generale è possibile stabilire la frequenza del backup
– far eseguire a C1 una Verifica del Catalogo, per un controllo della struttura del database.
Si ricordi che C1 non memorizza nel Catalogo i RAW originali, a meno che non sia stato deciso di importarli in modalità copia, come accennato più sopra e come spiegato meglio qui. Quindi il backup degli originali resta in carico all’utente.
Di fabbrica, C1 memorizza i backup nella cartella Backup sotto Libreria -> Application Support -> Capture One. I backup sono sempre più piccoli degli originali, perché non includono le anteprime. In caso di ripristino da un backup, C1 rigenera le anteprime alla prima apertura, quindi ci sarà da attendere un po’ ma, in cambio, si è risparmiato molto spazio sul disco.
Naturalmente nulla vieta di copiare a mano un Catalogo per farne delle copie di sicurezza al di là della procedura automatica di C1: in tal caso ci si ritroverà con le anteprime già pronte.
Hot Folder
Un altro modo per ritrovarsi nel Catalogo delle immagini in maniera automatica è abilitare una Hot Folder (cartella attiva). Dal menu Fotocamera selezionare Hot Folder abilitato, poi sempre dallo stesso menu scegliere Seleziona Hot Folder ed indicare a C1 la cartella che si desidera utilizzare. Da questo momento in poi, tutte le immagini che saranno inserite nella cartella specificata verranno importate automaticamente nel Catalogo.
Alla prima importazione, la cartella attiva apparirà anche nel pannello Cartelle.
Template
Supponiamo che un utente, dopo aver usato C1 per un po’, abbia allestito un Catalogo strutturato in un certo modo, particolarmente efficace ed adatto al suo modo di lavorare. Bisogna rifare tutta la configurazione (definire le raccolte,, impostare le nomenclature di file e/o cartelle…) ogni volta che si crea un altro Catalogo? Per fortuna no. E’ possibile infatti memorizzare la struttura di un Catalogo in un template (modello), così da riutilizzarlo in futuro. Dal menu File selezionare Salva come Template e dare un nome al modello; il modello verrà salvato nella cartella Templates (quindi si può facilmente trasferire ad altri utenti/installazioni di C1).
ciao, io lavoro con sessioni. Per ora ho sempre fatto tutto direttamente su nas Qnap, ma spesso riscontro errori con conseguente chiusura improvvisa del programma. Hai un consiglio da darmi su un metodo più sicuro? c’è un modo per tenere i file sessione su computer e i file raw su nas? grazie mille
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I NAS non sono l’ideale per lavorare con C1. Il programma fa continui accessi in lettura e scrittura verso il database, e la latenza dei dischi di rete porta agli errori che stai riscontrando tu. Con i Cataloghi, puoi separare le foto dal Catalogo, quindi è possibile avere i file immagine su NAS ed i Cataloghi su disco locale. Ma con le Sessioni non puoi, perché la logica delle Sessioni è proprio quella di avere un oggetto “completo”.
In generale consiglio di lavorare su dischi locali (interni o esterni che siano), e poi di fare il backup su NAS/cloud con dei programmi di sincronizzazione.
Oppure passi ai Cataloghi, tenendo il Catalogo sul disco locale e le foto sul NAS. Nulla ti vieta di creare un catalogo per ogni sessione di scatto, come oggi appunto fai con le sessioni. Non c’è scritto da nessuna parte che un Catalogo debba essere un calderone di decine di migliaia di immagini scattate negli anni. 🙂
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Ciao, complimenti per l’articolo;
Ho un grosso problema con l’allineamento tra le fotografie contenute in “raccolta utente” e le cartelle: come ogni anno riorganizzo all’interno dell hard disk le foto modificando il nome e spostando le cartelle;
il problema è che ora mi trovo la raccolta utente con foto offline e quando sincronizzo ed aggiorno la struttura cartelle in C1, le foto rimangono sempre offilne.
Per spiegarmi meglio, c’è un modo per riposizionare tante foto in un comando solo?
anzichè farlo una alla volta?
So che non si dovrebbe modificare e spostare cartelle nel finder di windows, ma è stata un esigenza.
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Ciao. La prima cosa che devi fare è dire a C1 che la cartella vecchia (che per esempio stava sotto c:\foto\cartella_1) sta da un’altra parte (per esempio c:\foto2020\cartella_1): nella sezione Cartelle di C1 naviga fino alla cartella offline, clicca col destro, scegli Individuazione, e fa’ puntare C1 alla nuova cartella. A quel punto la cartella sarà di nuovo online e, se non hai cambiato nome alle foto, ti ritroverai in C1 anche le regolazioni che avevi fatto prima di aver modificato le cartelle nel Finder di Windows. Se invece hai anche cambiato i nomi alle foto, le vedrai offline anche dopo aver “individuato” la cartella; per rimediare, clicca col destro (sempre nella sezione Cartelle di C1) sulla cartella in questione, scegli Sincronizza, e potrai sia importare le foto nel Catalogo che rimuovere le “vecchie”. Avendo cambiato nome alle foto, ti conviene non selezionare la casella “Rimuovi immagini mancanti”. In questo modo ti troverai nella Raccolta di C1 sia le foto online che quelle offline, e potrai copiare&incollare le regolazioni, foto per foto, da quelle offline a quelle online. Fatto ciò, le offline le potrai rimuovere dal Catalogo.
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Grazie per il commento, scrivo cosi’ condivido la soluzione che potra’ servire anche ad altri.
Le operazioni suggerite da te le avevo fatte tutte ma senza soluzione, nel senso che i file continuavano a rimanere offline; ho risolto disinstallando il programma e reinstallandolo nuovamente, poi ri linkando le cartelle nuove ed è subito tornato tutto come prima.
Grazie!
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Ciao. Sto cercando di organizzare al meglio il catalogo e mi piacerebbe una vostra opinione in merito a questa considerazione.
Se, come nel mio caso, l’archivio fisico delle foto è sullo stesso pc del catalogo e quando importo le foto da una scheda di memoria le ordino in modo cronologico per eventi (es 20.05.21 – Gita al lago con Pippo), mi sto convincendo che creare un album per il singolo evento sia superfluo.
Le foto sono sempre accessibili (e ordinate) dalla cartella “fisica” sempre visibile nella sezione “cartelle” e le raccolte utente potrebbero essere utilizzate solo per organizzare gli scatti secondo altri criteri logici.
In questo specifico caso si possono importare le immagini solo in “importazioni recenti” in quanto già organizzate nelle cartelle.
Grazie per il confronto.
Massimo
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Ciao, certamente: se già le cartelle sono strutturate per mese-anno, non è necessario replicare tale struttura nelle Raccolte del Catalogo. Puoi benissimo limitarti a creare i vari album/gruppi/progetti per ripartire le immagini in base ad altri criteri (genere, luogo, voto…)
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Ciao. Vorrei creare un album (B) con versioni in b/n di alcune foto raccolte in altro album (A). Ma se modifico in questo album (B) una qualsiasi variante, la stessa mi appare anche nell’album (A). È possibile evitare queste duplicazioni (a me appaiono inutili, ma forse hanno una logica).
Grazie!
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Ciao Massimo, stai usando album Smart?
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Ho provato in entrambi i modi. Album normale o Smart. Ma il risultato non cambia. Prendo una foto da un album, ne faccio una variante e “la metto” in un altro album. La variante è presente in entrambi gli album.
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Normalmente è così, ma puoi aggiungere una parola chiave alle foto (banalmente: BW e COLORE) e tenere le foto in due Album Smart, creati in base ad ogni parola chiave. Oppure puoi arrivare allo stesso risultato contrassegnando le foto (per esempio con un tag colore, o con un voto) e poi tramite i filtri far visualizzare a C1, in ogni album, solo le varianti che hanno il tag o il voto che hai impostato.
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Per caso sapete come fare ad eliminare le foto che sono nel cestino e sono offline?
Ovviamente se provo a cancellarle mi dice che sono offline (le avevo cancellate direttamente dalla cartella) e quindi rimangono lì.
Grazie
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Ciao Giorgio, clicca col destro sul Cestino e seleziona Svuota Cestino del Catalogo. Il programma ti dirà che l’immagine è offline, tu clicca comunque su Rimuovi dal Catalogo ed avrai risolto.
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Ma che differenza cè nel creare una raccolta con la funzione “progetto” piuttosto che “gruppo”? Mi sembrano simili.
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Ciao Massimo, scusa il ritardo nella risposta, ma non so perché i tuoi messaggi WordPress li aveva messi nello spam. Venendo alla tua domanda, se i Gruppi non esistessero, in C1 avremmo solo gli Album per contenere le foto, ed i Progetti per contenere uno o più album. Non ci sarebbe modo per legare assieme più progetti, oppure per legare assieme più album all’interno dei progetti, o per avere una gerarchia di più livelli (ricorda, non si può mettere un Progetto dentro un altro Progetto). Con i Gruppi puoi fare queste cose. Ad esempio, io ho il progetto “Sudamerica 2018” nel quale ci sono due gruppi, “Perù” e “Bolivia”, e dentro ogni gruppo ci sono i vari album divisi per località (i vari album con le foto scattate in Perù sono nel Gruppo Perù, idem per la Bolivia). Avrei anche potuto ragionare diversamente: creare in testa il Gruppo Sudamerica, metterci dentro due Progetti (uno Perù ed uno Bolivia), e dentro ogni Progetto creare i vari album per ogni località. Ma per mia prassi, il primo livello dei miei Cataloghi è sempre composto di Progetti; quindi tendo ad avere i Progetti in testa alla gerarchia, e poi i Gruppi (quando servono). Spero di averti chiarito le idee. 🙂
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Il Progetto ti permette di vedere tutte le foto che sono al suo interno, anche se sono annidiate in gruppi o album viceversa no. Il gruppo se contiene 4 album, non ti fa vedere tutte le foto insieme, ma devi andare in ogni album a vederle
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Ciao, aricoli bellissimi!!!
Non riesco a capire una cosa: a cosa serve in sostanza creare una cartella “Progetto”? Perchè la raccolta “progetto” mi sembra identica alla raccolta “gruppo”. In cosa si differiscono?
Grazie mille!!!!
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Ciao, senti ma come si rinomina e elimina un catalogo?
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Non lo fai da dentro Capture One; puoi eliminare o rinominare il file direttamente dal sistema operativo.
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